“Chi mangia seguendo la dieta mediterranea ha un rischio minore di soffrire di disfunzione erettile e in più sul mercato c’è ora un farmaco italiano per curare questa patologia. C’è quindi un mix di made in Italy a sostegno della sessualità maschile”. Questo il messaggio con cui Giorgio Franco, presidente della Società Italiana di Urologia, sottolinea uno degli aspetti emersi dal XXXI Congresso nazionale di urologia, tenutosi a Napoli il 6 giugno.
“Il tema – spiega Franco – dell’influenza positiva o negativa del cibo sull’attività sessuale è di grande attualità, del resto siamo nell’anno di Expo, e infatti abbiamo scelto come titolo per il nostro appuntamento a Napoli “L’Expo dell’uomo: l’andrologia tra medicina e culture”.
Dalle relazioni dei tanti andrologi giunti a Napoli da tutta Europa, sono emersi i nuovi studi, in particolare sull’eiaculazione precoce e la disfunzione erettile, tema, quest’ultimo, su cui la ricerca italiana è all’avanguardia nel mondo. Oltre alla “sempreverde” dieta mediterranea il made in Italy offre oggi anche una molecola nuova a disposizione degli uomini, così la sessualità maschile è salva.
“Possiamo ipotizzare – conferma Franco – che un mix di made in Italy tra dieta Mediterranea, ad esempio una buona pizza margherita, e il farmaco italiano uscito sul mercato da un anno, un inibitore della fosfodiesterasi, l’avanafil, diano buoni risultati”. Una salutare sessualità, dunque, comincia anche a tavola, nella fase preventiva, mentre per chi soffre della patologia erettile si allarga la possibilità di scelta dei farmaci.
“I dati – conferma Franco – mostrano che gli italiani sono un popolo che mangia bene, il tasso di obesità è uno dei più bassi delle nazioni sviluppate. In generale il maschio italiano si cura, ma ancora c’è molto da lavorare sui disturbi andrologici: ancora oggi il lasso di tempo a quando il paziente avverte i disturbi e va dal medico è lungo, si parla di uno due anni, ma qui ancora ci sono dei problemi culturali da superare. Per la donna è normale andare dal ginecologo, mentre l’uomo rifugge ancora la visita specialistica”. Visite che oggi non sono più ristrette all’urologo/andrologo, ma sempre più aperte a diverse discipline specialistiche. In proposito al congresso di Napoli è andata in scena una sorta di pièce teatrale, con l’urologo Dimitrios Hatzichristou e la sessuologa Evie Kirana: i due medici greci hanno inscenato un dialogo a distanza tra un urologo e una sessuologa, illustrando i diversi approcci che i due specialisti dovrebbero realizzare con il paziente.